Costruttivoabusivovisivo

Costruttivoabusivovisivo comprende una serie di lavori che sviluppano sia le tematiche dell'abusivismo edilizio che quello visivo, attraverso un azione liberatoria e ironica di certi materiali, tipici del fai da te made in Sardinia. In questo progetto è stato ricreato un intero arredamento che, come nel caso del progetto realizzato alla Barega Agri Art Gallery (U.T.O.P.I.A), aspira sempre ad una rivoluzione possibile attraverso moduli di convivenza e condivisione creativa. Uno sviluppo del territorio più povero d'Italia, non passa quindi dall'arte di arrangiarsi o di deturpare, ma dall'azione di consapevolezza sociale, economica, politica e VISIVA!






Da circa tre anni, da quando è partito  con un coraggioso dossier fotografico che riproduce tutte le abitazioni, esistenti ed in opera, nella frazione di Nebida,  una della più belle coste del mondo (nel Sud-ovest della Sardegna), Davide porta avanti, la sua azione di denuncia  contro la speculazione edilizia e dalla sottocultura del kitsch. Numerose e pericolose sono state le reazioni della popolazione e della politica locale, neppure il tentativo di proporre delle soluzioni allo scempio visivo è servito a calmare gli animi, anzi! 

                                                       


















































U . T . O . P . I . A, Agri-Art Gallery 2012
Davide Porcedda

L'illusione degli oggetti all'orizzonte è un inganno che coinvolge la totalità degli esseri umani.
È quello che succede quando si osserva la Luna vicina all'orizzonte, quindi con dei riferimenti, la colloca in una posizione più vicina di quanto non sia in realtà. Viceversa, quando i riferimenti non ci sono più, in alto nella sfera celeste, il cervello la posiziona alla giusta distanza e la percepisce più piccola rispetto alla situazione precedente.

La parola utopia deriva da οὐ ("non") e τόπος ("luogo") e significa "non-luogo". Nella parola, coniata da Tommaso Moro, è presente in origine un gioco di parole con l'omofono inglese eutopia,( dovuto all'identica pronuncia, in inglese, di "utopia" e "eutopia") derivato dal greco εὖ ("buono" o "bene") e τόπος ("luogo"), che significa quindi "buon luogo".
Non sapendo calcolare esattamente quanti ettari di volta celeste possono essere percepiti in un terreno di sedici ettari situato al centro di una valle sottratta allo sviluppo industriale e restituita alla sua invocazione contadina, allora sia l’Illusione che l’Utopia, potevano essere ed esistere contemporaneamente.

Ho pensato ad un opera che ricreasse il non luogo del buon luogo e che potesse contenere l’illusione di avere più vicino quello che in realtà è ancora molto lontano. 
Quando parlo di invocazione contadina più che di vocazione contadina mi riferisco al fatto che miniere ed industrie (tutte chiuse ora in quel di Iglesias/Barega) hanno fatto perdere nel tempo il rapporto e l’esperienza dell’uomo con la lavorazione della terra. Dalla terra si sono estratti i suoi frutti minerali e sulla terra sono stati depositati i veleni più crudeli. Questi 16 ettari sono stati salvati e bonificati, restituiti all’uomo, non semplicemente per coltivarli, ma per restituire futuro e speranza ad un intero territorio. Per questo abbiamo avuto l’idea di portare giovani ricercatori da tutto il mondo per sperimentare processi economici alternativi, come se quel fazzoletto di terreno fosse l’ultimo rimasto sulla terra della speranza. Gravato di ipoteche e poi sottratto per sommossa popolare alle grinfie di Equitalia, ha accolto il primo raccolto e questo si è fatto paglia, e la paglia si è unita la terra, anzi le varie terre e argille che essa contiene, mettendo a nudo le pietre e con queste pietre si sono fatte le fondamenta di una casa, di pietra di terra e di paglia, una casa a cemento zero, un prototipo che insegue una tecnologia open source, che vuole dimostrare che si possono abbattere i costi fino a cento euro al mq.

E l’arte, la Agri-art gallery non è funzionale al giardinaggio, ma il centro dell’energia creativa, aggregante, capace di aprire le porte all’utopia. Per questo ho costruito un’area con quattro panche, di due metri ciascuna, poste attorno ad un pannello in legno, per accogliere l’Utopia in un luogo-non luogo-buon luogo dell’illusione, in grado cioè di avvicinare il più possibile l’impossibile. 
Le panchine sono state disposte e sono disposte per accogliere e raccogliere, persone, progetti, riunioni, picnic e meditazioni; la lavagna diventa un orizzonte, uno spazio pieno nel vuoto, ma vuoto nel pieno di quello che la circonda. C’è chi li trova l’energia, chi si riposa, sembra quasi un luogo sacro e come tale viene percepito, forse perché è anche opera di un artista e quindi viene anche visitato ed utilizzato con una certa cautela?

U.T.O.P.I.A(Revolution platform), 2012

 AGRIFEST/Barega
31 Agosto -1-2 Settembre PROGETTO B.A.R.E.G.A WS3 COSTRUIRE CON LE BALLE DI PAGLIA
1-2 Settembre BACCANALE AGRI-ROCK FEST
2- Settembre AGRI-ART GALLERY Davide PORCEDDA







 
Agri-ART-Gallery  2012

 
U.T.O.P.I.A (Revolution platform)
GiuseppeFrau Gallery/Agri-art


Il 31 Agosto e l’1 e 2 Settembre, ad Iglesias, in località Barega, è stata programmata una non-stop di tre giorni dedicata alla bio-creativity denominata Agrifest 2012.
L’artista Davide Porcedda nella Agri-Art Gallery (un vasto spazio all’aperto dedicato all’arte contemporanea) ha realizzato una sorta di base per progettare rivoluzioni possibili, allestendo un’area con quattro panche, di due metri ciascuna, poste attorno ad un pannello in legno utilizzabile come lavagna e/o come bacheca, per appendere comunicazioni, progetti e programmi, ma anche per meditare oltre.

La Agri-Art Gallery è uno spazio aperto all'aperto per l'arte eco-sostenibile e sociale, realizzato dalla GiuseppeFrau Gallery nell'ambito di un progetto più vasto, che prevede la costruzione, (insieme a Progetto B.a.r.e.g.a, Baccanale e Neuroni Attivi) di una Agri-Factory in una tenuta di 10 h.















Ed ora basta!


Ed ora basta! Basta con la distruzione selvaggia della nostra costa, basta con l’arroganza di chi deturpa il paesaggio imponendoci tipologie edilizie da periferia urbana, basta con l’anarchia dei colori e del trionfo del cattivo gusto, basta con il vilipendio della tradizione e dell’innovazione sostenibile, basta con svendita della nostra costa in cambio di qualche voto, abbandonando di fatto a se stessa ed alla propria ignoranza un’intera comunità, che si sente legittimata a difendere questi atti osceni in un luogo pubblico. BASTA! BASTA! BASTA!

Dalle nostre parti e di questi tempi, nel profondo Sud-Ovest della Sardegna, in quel Sulcis-Iglesiente che è anche il territorio più povero d’Italia, i social network sono pieni di fotografie che ne celebrano le bellezze, portando in trionfo una costa incontaminata dove regna il Pan di Zucchero, ma la realtà è ben diversa, alle spalle di queste meraviglie c’è il caos, c’è la cafoneria edilizia allo stato puro.
L’artista della GiuseppeFrau Gallery, Davide Porcedda, ha fotografato tutte le abitazioni della frazione di Nebida (Iglesias -CI), tutte le mostruosità, ma anche le rarissime e dignitose abitazioni storiche, chiamate in alcuni commenti su facebook, catapecchie, ruderi da abbattere. I commenti sono stati tutti raccolti, in formato anonimo, e presto saranno pubblicati, per dimostrare come la distruzione delle nostre coste non sempre avviene per mano di qualche speculatore, ma anche da parte di chi non vuole sentire ragioni di vincoli paesaggistici, di piani del colore e soprattutto del rispetto delle tipologie edilizie storiche: l’importante per loro sembra essere solo il godersi la vista, e che vista, ed a noi subire la perdita della memoria e del sogno di rinascita di un territorio.

Operazione Nebida-Masua, 2010



 
Operazione Nebida-Masua è un'azione artistico - mediatica, un coraggioso dossier fotografico che riproduce tutte le abitazioni, esistenti ed in opera, di una della più belle coste del mondo (nel Sud-ovest della Sardegna), pericolosamente messa a rischio dalla speculazione edilizia e dalla sottocultura del kitsch.
Basta voltare le spalle al Pan di Zucchero per non parlare più di paradiso: è ancora possibile rimediare?
Non sarebbe più opportuno intervenire in qualche modo con un recupero ancora possibile?

A Nebida la speculazione edilizia ha già avuto gli onori della cronaca, anche grazie alle azioni legali delle associazioni ecologiste Gruppo d’Intervento Giuridico e Amici della Terra. Si tratta di una delle coste più suggestive del Mediterraneo, tutelata con vincolo paesaggistico (decreto legislativo n. 42/2004 e s.m.i.), sito di importanza comunitaria (direttiva n. 92/43/CEE), ricca di testimonianze di archeologia mineraria.
E’ d’obbligo, quindi, la massima attenzione.
           















                                                             
                                 

                        LA COMUNICAZIONE


L'UNIONE SARDA.it
Cinzia Simbula, Mercoledì 10 Agosto 2011













 







IL PARADISO

                                                         Foto di Gabriele Vargiu

                                                         Foto di Gabriele Vargiu 

                                                         Foto di Gabriele Vargiu



IL PURGATORIO



























































































































L'INFERNO




















IL RECUPERO: IPOTESI






IN MOSTRA



Partecipa alla Kermesse torinese Artissima/Artissima Lido 2011 con Operazione Nebida-Masua, installazione su tappeto verde interamente ricoperto dalle abitazioni della frazione di Nebida(CI), fotografata casa per casa.