Ed ora basta!


Ed ora basta! Basta con la distruzione selvaggia della nostra costa, basta con l’arroganza di chi deturpa il paesaggio imponendoci tipologie edilizie da periferia urbana, basta con l’anarchia dei colori e del trionfo del cattivo gusto, basta con il vilipendio della tradizione e dell’innovazione sostenibile, basta con svendita della nostra costa in cambio di qualche voto, abbandonando di fatto a se stessa ed alla propria ignoranza un’intera comunità, che si sente legittimata a difendere questi atti osceni in un luogo pubblico. BASTA! BASTA! BASTA!

Dalle nostre parti e di questi tempi, nel profondo Sud-Ovest della Sardegna, in quel Sulcis-Iglesiente che è anche il territorio più povero d’Italia, i social network sono pieni di fotografie che ne celebrano le bellezze, portando in trionfo una costa incontaminata dove regna il Pan di Zucchero, ma la realtà è ben diversa, alle spalle di queste meraviglie c’è il caos, c’è la cafoneria edilizia allo stato puro.
L’artista della GiuseppeFrau Gallery, Davide Porcedda, ha fotografato tutte le abitazioni della frazione di Nebida (Iglesias -CI), tutte le mostruosità, ma anche le rarissime e dignitose abitazioni storiche, chiamate in alcuni commenti su facebook, catapecchie, ruderi da abbattere. I commenti sono stati tutti raccolti, in formato anonimo, e presto saranno pubblicati, per dimostrare come la distruzione delle nostre coste non sempre avviene per mano di qualche speculatore, ma anche da parte di chi non vuole sentire ragioni di vincoli paesaggistici, di piani del colore e soprattutto del rispetto delle tipologie edilizie storiche: l’importante per loro sembra essere solo il godersi la vista, e che vista, ed a noi subire la perdita della memoria e del sogno di rinascita di un territorio.